Il Rione Terra a Pozzuoli è una delle più suggestive location di cui l’Italia possa disporre: storia, cultura, paesaggio mozzafiato. Fu abitato prima dai Greci, che nel VI secolo fondarono Dicearchia, l’antico porto di Cuma, e successivamente da Sanniti e Romani. Questi ultimi, all’inizio del II secolo a.C., fondarono la colonia di Puteoli, che divenne il porto principale di Roma prima di quello di Ostia. Nel Medioevo il Rione Terra divenne prima castrum feudale, poi, il 9 maggio 1296, fu dichiarato città demaniale da Carlo II d’Angiò. Nasceva così l'”Universitas” ossia una comunità cittadina libera di autogovernarsi. Da quel momento l’unico nucleo abitato di Pozzuoli medievale cominciò ad espandersi anche al di fuori della rocca. Ed é stato abitato fino al 1970, poi il 3 marzo di quell’anno fu evacuato per la ripresa del fenomeno del bradisisma. In circa 40 anni ci sono stati interventi di riqualificazione e restauro sia sulla parte esterna del Rione che sul percorso archeologico sottostante di epoca romana. Quest’ultimo, dal 2014, è stato aperto e reso visitabile. Il Rione Terra ospita anche il Museo Diocesano.
Al percorso sotterraneo del Rione Terra si accede attraverso un portone situato proprio sotto alle sale del Palazzo Migliaresi: all’ingresso, il portone viene chiuso dietro ai visitatori, per consentire loro di proiettarsi nel mondo antico, fatto di suoni, luci, musiche, colori. E’ un viaggio a ritroso, precisamente nel 194 a.C., quando Puteoli fu fondata dai Romani. Sono visibili gli antichi palazzi che si snodano tra cardini e decumani con la loro affascinante architettura, e i depositi di grano. Proprio accanto ad essi è possibile approfondire come anticamente si procedeva alla lavorazione e alla cottura del pane: è presente, infatti, un pistrinum che presenta delle macine ancora ben conservate. Sono, altresì, visitabili le botteghe e gli antichi magazzini. Due anni fa, durante la stagione estiva, fu inaugurata una nuova porzione del percorso archeologico che arriva fino alla terrazza che dà sul mare. La nuova tratta comprende anche la parte finale del cardo di San Procolo e due principali assi viari dell’antica città romana. Dalla terrazza il visitatore resterà incantato da un paesaggio mozzafiato.
Il Museo Diocesano è situato accanto alla Cattedrale di Pozzuoli, sempre al Rione Terra. Al suo interno sono presenti tre tele di Artemisia Gentileschi, pittrice di origini toscane, figlia d’arte, che furono realizzate nel ‘600: i santi Procolo e Nicea, San Gennaro nell’Anfiteatro e l’adorazione dei Magi. Queste opere, prima esposte nella Cattedrale, erano visibili solo ad una certa distanza. Ora, con la nuova collocazione, sono tutte visibili ad una distanza ravvicinata. Artemisia è stata la prima donna a dipingere in un’epoca in cui le opere d’arte venivano commissionate solo agli uomini. La sua è una storia difficile e affascinante che verrà narrata dalle guide esperte della cooperativa Puteoli Sacra. Artemisia è un esempio di libertà e di riscatto, una donna che ha saputo emergere nella scala sociale dell’epoca e lasciare a noi un inestimabile patrimonio culturale.
Giovanna di Francia Comunicare è una missione, ma anche una passione, come nel mio caso. Comunico con le parole, con la musica, con le poesie. Ho imparato a scrivere tenendo un diario già all’età di 5 anni e da allora non ho mai smesso di raccontarmi. I miei ricordi sono scritti di pugno, anche oggi nell’era digitale. Insegnante di scuola elementare (oggi scuola primaria); Laureata in Giurisprudenza e superato l’esame di Stato come avvocato; Iscritta all’albo dei giornalisti pubblicisti; Volontaria al carcere femminile di Pozzuoli. Creatrice e Animatrice del sito web: ilblogdigio.it Leggi altri articoli dello stesso autore… |
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