Più che una favola, un’esplorazione dell’essere umano
Quando Antoine de Saint-Exupéry mise la penna sulla carta per scrivere “Il Piccolo Principe“, stava facendo molto più che creare una favola per bambini. Stava mettendo in scena una miriade di personaggi e situazioni che sono, ancora oggi, specchi dell’anima umana e delle sue complessità. Ma cosa fa di questa opera un capolavoro immortale?
Sommario
Un aviatore, un deserto e un incontro che cambia la vita
Immaginatevi soli, disorientati nel deserto ed a rischio potenziale della perdita della vita, in un ambiente così ostile, a causa di un aereo in avaria. È in questo spazio vuoto e apparentemente senza speranza che un aviatore incontra un personaggio assolutamente inaspettato: un Piccolo Principe proveniente da un altro mondo. Ma non è solo la situazione che è straordinaria. È la qualità delle domande del Principe, la sua incessante ricerca di verità, che costringe l’aviatore a rispondere. Come ci sentiremmo se fossimo posti in una situazione dove ogni nostra parola diventa un rito di passaggio per un altro essere?
L’asteroide B-612, una casa così lontana eppure così vicina
Il Piccolo Principe è un esule da un asteroide chiamato B-612, un luogo dove la realtà è straordinariamente diversa. Là, è possibile vedere il tramonto più volte semplicemente spostando la propria sedia. Accanto a lui vive una rosa, la sua unica compagna, che è allo stesso tempo vanitosa e affascinante. Non è questo un perfetto ritratto di come anche nelle circostanze più strane e uniche, le relazioni umane rimangono al centro dell’esistenza?
Un viaggio cosmico alla ricerca di amici veri
Il Piccolo Principe non è contento della sua solitudine. Imprende quindi un viaggio attraverso l’universo, con la speranza di trovare veri amici. Ma gli individui che incontra lungo il suo cammino sono tutt’altro che ideali:
- Un re senza sudditi che si aggrappa al suo trono come simbolo di autorità.
- Un uomo d’affari ossessionato dall’idea di possedere tutte le stelle, riducendo l’universo a una transazione commerciale.
- Un ubriacone che beve per dimenticare la sua stessa vergogna, in un ciclo senza fine di auto-distruzione.
Ognuno di loro è così preoccupato con la propria visione limitata che non può “guardare oltre il proprio naso”. Ma che cosa significa realmente vedere oltre il proprio contesto e riconoscere la dignità nell’altro?
Il risveglio sulla Terra e un’amicizia che supera ogni limite
Arrivato sulla Terra, il Piccolo Principe finalmente trova nell’aviatore quello che ha sempre cercato: un vero amico. Questa amicizia diventa il fulcro attorno a cui ruota tutto il resto, un legame così forte che non può essere spezzato nemmeno dalle distanze interstellari. Il deserto, inizialmente un luogo di perdizione, si trasforma in uno di salvezza e risveglio.
Le profondità nascoste dell’opera di Saint-Exupéry
Antoine de Saint-Exupéry non ci ha solo offerto un’opera intrisa di allegorie, ma una lente, anzi un prisma attraverso il quale possiamo esaminare il significato più profondo dell’amicizia, dell’amore e della condizione umana. I temi trattati sono vari e numerosi:
- Empatia e risonanza: molto più di una semplice lettura, “Il Piccolo Principe” diventa un’esperienza emotiva, un viaggio interiore che ci riporta a noi stessi.
- Il mondo attraverso gli occhi Innocenti: “Si può vedere solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”, è una delle citazioni più celebri dell’opera. In queste parole c’è un universo di saggezza che ci invita a riconsiderare come percepiamo il mondo attorno a noi.
- La follia degli adulti: i comportamenti e le priorità degli adulti appaiono spesso assurdi quando osservati attraverso la lente dell’innocenza infantile. Da dove nasce questo divario generazionale?
- Il valore dei legami umani: uno dei messaggi più potenti del libro è l’importanza di creare legami, di connettersi con gli altri in un modo significativo.
Saint-Exupéry sembra dirci che “tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano)”. E in questa affermazione è racchiuso l’appello a riscoprire e celebrare quella parte di noi che è stata, troppo spesso, dimenticata o messa da parte.
L’invito finale è semplice ma potente, rileggiamo “Il Piccolo Principe”, diamo a noi stessi la possibilità di ridisegnare il nostro mondo, di riconnetterci con quella parte di noi che “sa vedere con il cuore“. Forse, proprio attraverso questa rilettura, ritroveremo quel senso di meraviglia e scoperta che può rendere la vita una costante avventura.
Riflessioni finali
Con il suo capolavoro, Saint-Exupéry non ci ha regalato soltanto una storia, ma un viaggio spirituale e emotivo che continua ad affascinare e ispirare generazioni di lettori. Se vogliamo veramente “vedere con il cuore”, allora il primo passo è prendere in mano questo libro e aprire la mente.
Questo testo non aspira ad essere un esame esaustivo del capolavoro di Saint-Exupéry, vuole soltanto accendere, in chi lo leggerà, una scintilla di curiosità per leggere o rileggere “Il Piccolo Principe”, senza dubbio una delle opere più profonde e allo stesso tempo accessibili mai scritte, un regalo eterno all’umanità.
Giuliana Gugliotti Paolo Maurensig ha scritto: “Sono solo un appassionato, un melomane. La musica è la mia consolazione. Quest’arte […] assomiglia all’idea che mi sono fatto della vita”. Sostituite la parola “letteratura” alla parola “musica” e avrete una esaustiva descrizione di me. Leggi altri articoli dello stesso autore… |
Fai i tuoi acquisti su Amazon tramite i link presenti sul sito.
Se acquisti su Amazon (quel poco o molto che sia), ci puoi aiutare accedendo al popolare sito di e-commerce cliccando sul bottone precedente, o su uno qualsiasi dei banner o dei link presenti sul sito.
Questo sito contiene link di affiliazione. Clicca qui per leggere il disclaimer.