Sapevi che il Martini ha delle origini controverse? Eh sì, perché c’è chi sostiene che la sua nascita derivi dal barista italiano Arma di Taggia che, nel 1912, nella città di New York City, lo realizza per John D. Rockefeller. Ci sono, però, altre teorie secondo cui il cocktail derivi dal prof. Jerry Thomas e il suo Martinez del 1850 e che quest’ultimo sia stato poi trasformato in Martini grazie a Julio Richelieu nel 1870.
Sommario
Quale sia la verità non è dato saperlo. Ciò che sappiamo, però, è che dal 1934 in poi, dopo L’uomo in ombra di Russell Mulcahy, il Martini si prepara “solo a tempo di valzer“. In questo articolo scoprirai l’evoluzione del cocktail Martini.
Col classico non si sbaglia mai …
Col classico non si sbaglia mai, e sai perché? Sono sufficienti un paio di ingredienti e una piccola guarnizione per soddisfare mente e palato. Il Martini cocktail è semplice e non ha bisogno di farti dirigere per forza in un bar per assaggiarlo. Nel dettaglio, vediamo gli ingredienti:
- 66 ml di gin
- 15 ml di vermouth secco
- ½ Olive verdi
Preparazione:
- Riempire un mixing-glass con ghiaccio per raffreddarlo.
- Aggiungere il gin e il vermouth al suo interno.
- Mescolare gli ingredienti con un cucchiaino per circa 30 secondi e ottenere una miscela omogenea e ben raffreddata.
- Filtrare il cocktail in una coppetta Martini precedentemente raffreddata.
- Guarnire con un’oliva.
E il tuo Martini è pronto!
Il Dry Martini
Hai mai sentito parlare del Dry Martini? Gira voce lo prepari così Gwyneth Paltrow. Ad ogni modo, la sua preparazione non differisce granché dalla ricetta classica.
Vediamo gli ingredienti:
- 60 ml di gin
- 10 ml di vermouth dry
- Acqua di conservazione delle olive
Al termine della preparazione, puoi versare il tuo drink nella coppetta Martini e guarnire con l’acqua di conservazione delle olive.
E il tuo “Martini sporco” è servito!
Il Gibson
Ma veniamo ad una seconda variante del Martini, il Gibson. La ricetta è la stessa, semplicemente si utilizza come guarnizione una cipollina sottaceto.
Espresso Martini
Altro grande classico è l’Espresso Martini. Da provare, in particolar modo, qualora tu stia mangiando un dolce appena uscito dal forno.
Ingredienti:
- 45 ml di vodka
- 30 ml di liquore al caffè
- 30 ml di espresso freddo (o caffè raffreddato)
- 15 ml di sciroppo di zucchero (per dolcificare)
- Cubetti di ghiaccio
- Chicchi di caffè
- 1 scorza di limone
Come lo prepariamo?
- Anzitutto, preparare l’espresso o il caffè e lasciare raffreddare.
- Per un sapore più dolce, aggiungere lo sciroppo di zucchero e mescolare fino a scioglierlo.
- Riempire uno shaker con ghiaccio fino all’orlo.
- Aggiungere la vodka, il liquore al caffè e l’espresso freddo nello shaker.
- Chiudere bene lo shaker e agitare per una decina di secondi per mescolare e raffreddare ulteriormente il cocktail.
- Filtrare il cocktail con apposito colino nel bicchiere precedentemente raffreddato.
- Guarnire con chicchi di caffè sulla superficie e una scorza di limone.
Conclusioni
Se l’evoluzione del cocktail Martini ha colpito nel profondo anche te e non vedi l’ora di provarla, ti lascio ai sapori e profumi di un drink a base di gin.
Cheers!
Redazione La napoletanità è uno stato dell’anima, un modo di intendere la vita, di ricordare, di amare, un’attitudine allo stare al mondo in modo diverso dagli altri. La napoletanità non è un pregio e non è un difetto: è essere “diversi” dagli altri, in tutto. Ecco noi ci sentiamo così. (definizione liberamente tratta da uno scritto di: Valentino Di Giacomo napoletano, classe 1982, redattore del quotidiano Il Mattino di Napoli) Leggi altri articoli dello stesso autore… |
Fai i tuoi acquisti su Amazon tramite i link presenti sul sito.
Se acquisti su Amazon (quel poco o molto che sia), ci puoi aiutare accedendo al popolare sito di e-commerce cliccando sul bottone precedente, o su uno qualsiasi dei banner o dei link presenti sul sito.
Questo sito contiene link di affiliazione. Clicca qui per leggere il disclaimer.