Nel mondo della fotografia, ogni dettaglio conta pur di catturare l’essenza di un momento. Gli obiettivi fotografici sono quegli strumenti che permettono ai fotografi di trasformare una visione in realtà. Che si tratti di immortalare un paesaggio mozzafiato o di catturare l’espressione fugace di un volto, la scelta dell’obiettivo giusto è fondamentale. In questo articolo, vi guiderò tra diverse tipologie di obiettivi e come influenzano il risultato finale dell’immagine. Per chi è interessato a un approfondimento sulla passione e la tecnica della fotografia, questo spazio è dedicato a esplorare come la scelta degli obiettivi possa elevare la tua arte fotografica.
Sommario
Gli obiettivi fotografici, un accessorio fondamentale
Gli obiettivi fotografici sono un accessorio fondamentale nella fotografia, e il motivo è ovvio: niente obiettivo, niente foto!
In commercio troviamo migliaia di obiettivi diversi, e considerato il mercato dell’usato il numero aumenta di centinaia di migliaia. Ma tutti hanno un comune denominatore: la luminosità. Più un obiettivo è luminoso, più luce entra al suo interno, e più il costo aumenta. Fatta eccezione per le lenti catadiottriche (costituite da specchi invece che da lenti), la luminosità va di pari-passo con il diaframma, un accessorio costituito da lamelle in metallo all’interno dell’obiettivo che stabilisce la quantità di luce che deve attraversarlo.
Generalmente i valori di diaframma sono costituiti da una serie di misure in scala logaritmica che vanno da f/1.4 a f/22. Il valore f/1.4 è relativo alla massima apertura del diaframma, che corrisponde al diametro della lente frontale dell’obiettivo. Il valore f/22 corrisponde invece all’apertura minima (più o meno come quello che si vede in foto). Quindi, un valore f/1.4 permette di far entrare molta più luce di una apertura f/22.
Esistono in commercio obiettivi ancora più luminosi e/o con aperture minime ancora maggiori. Ad esempio obiettivi con luminosità f/1.2 o f/1.0 o addirittura f/0,95 come il Noct Nikkor 58mm f/0.95 o il Leica Noctilux-M 50mm f/0.95. In ogni caso, la tabella sotto indica tutti i valori di diaframma che si riscontrano negli obiettivi fotografici.
Lenti super-luminose hanno costi proibitivi, che possono arrivare a costare diverse migliaia di euro (il Leica Noctilux f/0,95 supera i 10.000 € per intenderci). Ma giusto per qualche folle appassionato, basti pensare che c’è un obiettivo che supera per luminosità e prezzo tutti gli altri: lo Zeiss Planar 50mm f/0,7.
Una lente costruita in soli 10 esemplari, 6 acquistati dalla NASA, 3 dal regista Stanley Kubrick per il suo film Barry Lyndon (infatti la sua estrema luminosità ha permesso di girare scene di interni solo a lume di candela, senza fari e faretti di sorta) e un’ altra venduta all’asta per “soli” 23.000.000 (ventitré milioni!!) di dollari. L’acquirente? L’attore Sylvester Stallone.
Gli obiettivi fotografici si suddividono anche in base alla loro lunghezza focale. Qualsiasi sia il costruttore abbiamo:
- Fisheye
- Super grandangolari
- Grandangolari
- Normali
- Medio tele
- Tele
- Super tele
Per lente “normale” si intende un obiettivo per tutti gli usi, il cui angolo di campo è simile a quello dell’occhio umano, circa 46,8°.
Poi esistono obiettivi cosiddetti Macro che permettono di realizzare fotografia a distanza ravvicinata.
Per quanto riguarda la mia esperienza nel campo fotografico, accennerò solo alle lenti in mio possesso.
Nikon AF 16mm f/2.8 D Fisheye
Una lente il cui angolo di campo di 180° (da qui il nome Fish-eye, occhio di pesce) permette ottime foto di paesaggi e di interni, ma come tutti gli obiettivi di questa categoria soffre di deformazione “a barilotto” sulle linee cadenti agli angoli del fotogramma.
Nikon 15mm f/5.6
Posso dire di essere il fortunato possessore di questa lente molto rara, un super grandangolare “rettilineare”. Una lente cioè che non causa deformazioni a barilotto, mantenendo le linee cadenti sempre perpendicolari all’orizzonte, merito dell’enorme lente frontale di cui è dotato. La luminosità non elevata (f/5.6) permette però prevalentemente foto in piena luce.
Canon 50mm f/1.0 e 50mm f/1.2
Due lenti “normali” apparentemente simili ma dal diverso impatto visivo. Entrambi luminosissimi, il modello f/1.0 è molto raro e non più in produzione da anni. Pur essendo un obiettivo molto ricercato dai collezionisti, è un po’ meno definito del cugino f/1.2 che lo ha sostituito, ma per contro ha uno sfocato dello sfondo che nella fotografia da ritratto rende il soggetto inquadrato quasi in 3D.
Canon EF 85mm f/1.2 L II USM
Lente da ritratto per eccellenza, considerata uno delle migliori al mondo (e dal peso di oltre 1 Kg), non ha rivali, e pur essendo un obiettivo un po’ datato non può mancare nella borsa di un fotografo ritrattista. Il suo sfocato morbido lo rende l’obiettivo ideale nelle riprese sia in studio che all’aperto. Unico “punto a sfavore” è il suo autofocus lento, dovuto al motore coreless al suo interno che deve lavorare molto per spostare le pesanti lenti al suo interno.
Viene da se che questo obiettivo è fatto per lavorare alla massima apertura di f/1.2. Se lo si acquista e si fotografa lavorando con aperture minori (es f/1.8 o f/2.0) il gioco non vale la candela. Risparmiando quasi 1500 € si può acquistare la stessa lente con apertura massima f/1.8 che ha una incisività maggiore. Le lenti super-luminose usate a tutta apertura (in gergo T.A.) sono infatti appena un po’ meno incisive delle consorelle meno luminose.
Nikon AF-S 200mm f/2 G ED VR II
Definita la lente dei record, è ideale per ritratti e fotografia sportiva. La sua eccezionale luminosità di f/2.0 (elevatissima per un medio tele), rende il soggetto da fotografare talmente nitido che sembra uscire dallo schermo. I pro ci sono tutti. I contro sono il suo peso di quasi 3 Kg ed il costo molto elevato. Portarselo dietro una giornata intera mette a dura prova il collo e la schiena, considerato che al suo innesto ci va attaccata anche la fotocamera.
Nikon AF-S 200-400mm f/4 G ED VR
Obiettivo zoom luminoso con diaframma f/4.0 su tutte le focali, stabilizzatore incorporato, ideale per la caccia fotografica. Data la sua mole (ma al tempo stesso compatto vista la sua escursione focale) e il suo peso che supera i 3 Kg, necessita di un cavalletto per il suo utilizzo, anche per il fatto che il suo peso è bilanciato in avanti, e usato a mano libera tende a sbilanciare il fotografo. La qualità di immagine è stratosferica e qualche volta mi è capitato di usarlo per il ritratto fotografico, cosa un po’ inusuale per un obiettivo del genere. Ma si sa, le leggi (fotografiche) sono fatte per essere infrante.
Canon EF 100mm f/2.8 L Macro IS USM
Questo medio tele con funzione macro è un altro fiore all’occhiello di casa Canon. La sua nitidezza e incisività supera di gran lunga la versione normale (non macro), tanto che è un punto di riferimento per coloro che si dedicano al mondo della macrofotografia, ovvero al mondo delle piccole cose, come insetti o altro, ripresi a distanza ravvicinata. Il suo rapporto di ingrandimento di 1:1 lo rende ideale per realizzare foto di grande impatto visivo. Per chi si volesse dedicare a questo mondo affascinante, e ricercasse ingrandimenti più elevati, l’unica strada da seguire è quella della microscopia, con la reflex innestata su di un microscopio, arrivando a ingrandimenti anche di 100:1 e oltre.
Meike Prime 35mm T2.1
Questa lente made in Hong Kong è prettamente cinematografica che uso con la Canon EOS R5c. Otticamente non cambia molto rispetto a una lente classica per fotografia, ma essendo dedicata prettamente per uso video, la meccanica cambia in maniera vistosa. Si notano subito infatti le due ghiere dentate surdimensionate per la messa a fuoco e la regolazione del diaframma. Su queste ghiere solitamente si monta un accessorio che prende il nome di follow-focus che permette una regolazione precisa e comoda della messa a fuoco. Anche la meccanica del diaframma varia rispetto alle ottiche tradizionali. In questo tipo di obiettivi la variazione è fluida e continua, rispetto a quella a scatti delle lenti tradizionali per fotografia.
La correlazione tra il cinema e la fotografia è un argomento affascinante e complesso. L’impatto del cinema sulla fotografia si manifesta in vari modi, influenzando non solo le tecniche ma anche la percezione estetica e la narrazione visiva. Il cinema, con la sua capacità di raccontare storie attraverso sequenze di immagini in movimento, ha ispirato i fotografi ad esplorare nuove prospettive e composizioni, spingendoli verso una maggiore enfasi sulla sequenzialità e sul ritmo visivo nelle loro opere. Inoltre, l’uso di luci, filtri e tecniche di inquadratura tipiche del cinema si è trasferito alla fotografia, arricchendola di una dimensione più dinamica e emotiva. Questa interazione tra le due arti ha portato alla creazione di immagini fotografiche che non solo catturano momenti singolari, ma narrano storie più ampie e profonde, simili a quelle del grande schermo.
Roberto Castronuovo La voglia di fermare un momento, una emozione, una trama di luce, mi accompagna fin dalla giovinezza, sempre pronto a cogliere l’istante magico da immobilizzare in una fotografia. Sono appassionato dal ritratto, dal bianco e nero, dal colore e sempre con la maledetta voglia di offrire agli altri l’opportunità di emozionarsi di nuovo, di ampliare la prospettiva del ricordo con la nettezza dell’immagine fotografica. Sono uso dire: la fotografia è la mia vita, fotografare è la mia passione. Leggi altri articoli dello stesso autore… |
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